Martedì 21 marzo 2023 ore 19.00
“CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI”
“Chiamatemi ex politica, ex parlamentare, ex insegnante, ma non chiamatemi mai ex partigiana.
Perché io partigiana lo sarò per sempre.”
Così si definiva Lidia Menapace (Novara 1924-Bolzano 2020), staffetta partigiana durante la Resistenza col nome di battaglia “Bruna”. Contribuì a fondare Il Manifesto sul quale scrisse a lungo e del 2014 è il libro autobiografico Io, partigiana. La mia Resistenza.
Alla sua straordinaria figura dedicano una serata
Laboratorio28 e Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”
martedì 21 marzo
in compagnia di Monica Lanfranco e Rita Sanna.
L’iniziativa avrà luogo alle 19, nella sede del Laboratorio28,
in via Montesanto 28 a Cagliari.
L’ingresso è libero con la tessera FICC 2023 del circolo, disponibile in sede al costo di 5 euro.
Vedremo e discuteremo insieme il documentario CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI
di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, un’appassionata intervista, realizzata nel 2006, che ci permette di ripercorrere la vita, le lotte e il pensiero politico di Lidia Menapace.
IL DOCUMENTARIO
CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI (Italia, 2006, 55’)
È un documentario di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, che nella forma classica dell’intervista racconta la vita di una figura di spicco dello scenario politico e sociale italiano dal dopoguerra ad oggi: Lidia Menapace. Femminista, partigiana, tra le fondatrici del Manifesto, senatrice dal 2006, Lidia Menapace ci riporta con la sua esperienza e con la sua pratica politica alla parte migliore delle lotte per i diritti politici, per la laicità, per l’autodeterminazione delle donne. Un documento ed una testimonianza utile per accedere alla storia del ‘900 del nostro paese con una prospettiva critica e sapiente, che aiuta a leggere anche le vicende politiche dell’oggi.
Monica Lanfranco
Giornalista professionista e formatrice su conflitto, nonviolenza e differenze di genere. Nel 1994 ha fondato il trimestrale femminista “Marea”, cura diversi blog e, dal 2008, gestisce “Altradimora”, Centro di formazione con ottica femminista. Ha pubblicato diversi testi, quali: “Parole madri. Ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno” (Marea Edizioni, 2017); “Crescere uomini-le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo” (Erickson, 2019); PuntoG-il femminismo al G8 di Genova (Vanda Edizioni, 2020).
Ha curato cicli di trasmissioni culturali per la Rai. Nel 2006, ha realizzato il documentario “Ci dichiariamo nipoti politici” con Pietro Orsatti e, nel 2008, ha realizzato il cortometraggio “Donne da presidio” sull’esperienza delle donne nel movimento No Dal Molin.
Rita Sanna
Socia della Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” e del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), ha insegnato nella scuola media e nei corsi di educazione degli adulti. Appassionata di storia, si occupa di laboratori sulle fonti storiche nella pratica didattica e di iniziative per la difesa dei diritti costituzionali. Con le compagne del gruppo di biografe “Storie e memoria” ha curato la raccolta di testimonianze “Intrecci di vita e di lavoro” pubblicato da LiberEtà nel 2021.
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Il centrodestra a guida Solinas è al capolinea.
Sono talmente tanti e gravi i disastri compiuti dalla giunta sardo-leghista, tra tutti basti pensare ai trasporti con la continuità territoriale negata e la sanità pubblica inesistente in tutti i territori al punto che molte famiglie rinunciano alle cure.
Da venti anni c’è sempre alternanza nelle elezioni regionali, ma non si può contare sulla statistica a posteriori per il prossimo avvicendamento. No, nessuna statistica e tanto meno nessun ricorso alla cabala: bisogna costruire l’alternativa nella pratica politica di ogni giorno.
continua a leggere l’appello con le adesioni finora pervenute e le indicazioni per la sottoscrizione
(di Fernando Codonesu)
Mercoledì 14 giugno 2023 ore 17.30
Quale futuro per l’Unione Europea? Tra stati membri e nuovi richiedenti
Fondazione Banco di Sardegna
via San Salvatore da Horta 2
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, organizza un seminario di riflessione sulle prospettive riguardanti l’Unione Europea dal titolo “Quale futuro per l’Unione Europea? Tra Stati membri e nuovi richiedenti”. Seminario che si terrà mercoledì 14 giugno alla Fondazione Banco di Sardegna con orario di inizio alle 17,30.
Il 2004 ha visto l’ingresso dei paesi ex comunisti e delle repubbliche baltiche all’interno dell’U.E. Se in un primo momento questo ha creato una grande euforia, oggi possiamo dire che l’entusiasmo iniziale forse non ha soddisfatto le attese. E’ un fatto che Polonia e Ungheria, paesi fondatori nel 1991 del cosiddetto gruppo Visegrad con repubblica Ceca e Slovacchia, più volte sono finite sotto accusa per violazione dei valori fondamentali dell’U.E. Preoccupano, tra le altre cose, la riforma della giustizia in Polonia, che mette a rischio l’indipendenza dei giudici, e l’atteggiamento dell’Ungheria nei confronti dei migranti e richiedenti asilo. Esiste una contrapposizione interna all’U.E. tra la “vecchia Europa”, con Francia e Germania in testa e il gruppo Visegrad? Tra chi vuole un’Europa più autonoma sul piano politico e chi invece preoccupato dalla vicina Russia e in nome della sicurezza è più vicino agli Stati Uniti che alla stessa Unione di cui fa parte? Ragionamento che accomuna anche le ex repubbliche baltiche. Se cosi fosse, com’è possibile che si sia arrivati a ciò? Si è forse sottovalutato il processo di allargamento dell’Unione?
L’invasione russa dell’Ucraina ha poi riportato al centro del dibattito l’ingresso di nuovi Stati come la Moldavia, la stessa Ucraina, la Bosnia e non ultima la Georgia. E’ una prospettiva lungimirante negli equilibri geopolitici che potrebbero consentire un futuro di pace? Oppure si sottovaluta senza tener conto delle differenze storiche, economiche e sociali di questi paesi? I nazionalismi presenti in Ucraina e Georgia sono da ritenersi superati o ancora abbiamo di fronte delle democrazie che non possiamo certo definire stabili?
Di tutto questo parleremo con:
Roberto Di Quirico ricercatore relazioni internazionali Unica
Matteo Meloni giornalista Eastwest rivista di geopolitica
Silvia Boltuc analista geopolitica
Franco Ventroni Esperto in programmi e politiche europe e direttore Scuola di cultura politica Francesco Cocco
diretta video sul canale youtube della scuola
Risultati elettorali in Italia e in Europa
Leggendo i risultati elettorali (di Rosamaria Maggio)
Soffia un vento di destra in tanti paesi europei. Dopo la Svezia, la Polonia, l’Ungheria e l’Italia, i partiti conservatori conquistano la maggioranza. Anche in Spagna dove il governo Sanchez ha fatto una politica che ha raggiunto evidenti risultati: una riforma del lavoro che ha fatto registrare un aumento dell’occupazione (più 12,6%), la generalizzazione dei contratti a tempo indeterminato e la disoccupazione diminuita al 12,9 %. Ciò nonostante alle ultime amministrative, le destre hanno riportato una vittoria netta, portando Sanchez allo scioglimento del Parlamento ed a indire elezioni anticipate.
Nel nostro paese alle recenti elezioni amministrative, si conferma una volontà elettorale che premia le destre, confermando o conquistando molte amministrazioni comunali, anche in comuni importanti, su tutto il territorio nazionale.
Potremmo dire che un elettorato non vira in pochi mesi anche perché non emerge al momento una opposizione significativa né compatta. Né è sufficiente fermarsi alla considerazione che si tratta di elezioni amministrative che non danno necessariamente informazioni dal punto di vista politico.
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Attualità politica (di Tonino Dessì)
Notarelle.
– Erdogan ha vinto (di nuovo e definitivamente) in Turchia.
– Sanchez in Spagna si è dimesso a causa della sconfitta inflittagli dalla destra nelle elezioni locali.
– La settimana scorsa i conservatori greci di Mitsotakis hanno inflitto una sconfitta irrimediabile alla sinistra di Tsypras.
– Non è la sinistra che perde, ma la destra che stravince. La sconfitta non è della sinistra, ma della democrazia. È ormai direttamente quello, l’obiettivo da abbattere, a favore di forme politiche autocratiche e reazionarissime.
A chi ha sostenuto in questi anni che il problema non siano i diritti, basti la fatwa lanciata ieri da Erdogan: “Le opposizioni hanno perso perché sono LBTG: scanneremo chi mette in discussione la famiglia”.
Non è che in Italia sia troppo diverso.
L’ultimo baluardo resta Mattarella: noi continuiamo a sostenere l’intangibilità della Presidenza della Repubblica come istituzione costituzionale di riferimento unitario,
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La Turchia è di Erdogan (di Emanuela Locci)
Con la vittoria elettorale del 28 maggio il presidente Erdogan si è garantito altri cinque anni di governo di una delle più importanti, dal punto di vista strategico, nazioni dell’area del Mediterraneo, la Turchia.
Una vittoria in parte scontata che ha dimostrato ancora una volta che nonostante la pressante crisi economica, il recente terremoto, tutti i problemi che affliggono la società turca, Erdogan è ancora saldamente al potere.
Si propone un’analisi della situazione sia dal punto di vista interno, sia internazionale.
Cosa ha concorso alla vittoria di misura sullo sfidante Kemal Kiliçdaroglu, candidato della coalizione di opposizione?
Sono numerosi gli elementi che hanno concorso alla vittoria del capo dell’AKp, che ormai guida la Turchia da circa venti anni, superando anche Ataturk in questo primato.
Innanzitutto corrisponde al vero che Erdogan anche in occasione di queste elezioni ha avuto uno strapotere di presenza e influenza sui media nazionali, spesso legati alla sua leadership,
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Sit in contro il DDL Calderoli
Comunicato del Presidente Roberto Mirasola (21-05-2023)
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco ha aderito e partecipato al sit in organizzato venerdì scorso dal Comitato sardo contro l’autonomia differenziata. Siamo rimasti, purtroppo, sorpresi dall’atteggiamento portato avanti dalla CSS e da altri movimenti indipendentisti. A nostro parere il sit in avrebbe dovuto unire le forze che hanno a cuore la battaglia contro l’autonomia differenziata riconoscendo loro pari dignità. Purtroppo questo non è accaduto e alcuni hanno preso il monopolio della Manifestazione creando polemiche. Polemiche che sono degenerate nelle ore successive in attacchi forti nei confronti dei dirigenti ANPI ai quali noi intendiamo riportare la nostra vicinanza esprimendo la nostra convinta solidarietà.
di seguito il resoconto di Andrea Pubusa (da democrazia oggi del 19-05-2023)
Al Ministro Calderoli rinchiuso nella buffet del Consiglio regionale dev’essere arrivata chiara e forte la voce dei partecipanti al sit-in sotto i portici del Consiglio regionale, “Vattene!”, “non hai nulla da dirci!”, “La Sardegna non può aderire a una legge che perpetua la sua subalternità”, poi fischietti e bandiere.
Gli interventi sono stati all’altezza. In particolare Mario Arca, a nome del “Comitato sardo per il NO all’autonomia differenziata” ha pronunciato un discorso appassionato in cui ha enunciato le ragioni della contrarietà alla proposta Calderoli e ha concluso “minacciando” una manifestazione a Roma se la proposta non verrà ritirata.
Importanti e concreti gli interventi dai territori, dal rappresentante del Comitato Sanità, Meli, e di Carla Cossu dell’ANPI di Oristano. Il primo ha messo in luce le carenze sui servizi sanitari in Sardegna, dai piccoli ai grandi comuni. La seconda ha sottolineato come l’autonomia differenziata violi lo spirito solidale che sta alla base della Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza.
Erano presenti e sono intervenuti molti esponenti delle associazioni e formazioni della sinistra, Orizzonte Sinistra con Pietro Pani, Sinistra futura,M5S, Progressisti, Rifondazione e i partiti di opposizione. Numerosi pure i soci della Scuola di Cultura politica “F. Cocco”, col suo presidente.
Sono intervenuti anche i compagni della CSS e dell’area indipendentista, che si sono talora dilungati (andand0 fuori tema date le finalità più immediate del sit-in) su aspetti della storia sarda più adatti a una tavola rotonda.
Alla fine hanno parlato i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio, che hanno opportunamente, disertato l’incontro-genuflessione col Ministro.
Il sit-in si è sciolto con un impegno: continuare la mobilitazione e la lotta per battere l’oscena proposta Calderoli.
venerdì 12 maggio 2023, ore 18
Autonomia differenziata
La Sardegna ad un bivio tra nuova autonomia speciale e autogoverno
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
Care Socie e Cari Soci,
È convocata l’assemblea ordinaria dei soci della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, per il giorno mercoledì 26 aprile 2023 nella sede di Via Piceno 5 in prima convocazione alle ore 17.00 del 26 aprile e in seconda convocazione alle ore 18.00 del 26 aprile con il seguente ordine del giorno:
1. Relazione del Presidente
2. Discussione e approvazione del bilancio relativo all’anno 2022
3. Varie ed eventuali
Data l’importanza dei temi in discussione, confido nella vostra partecipazione. Ricordo che, in caso di impedimento, è possibile delegare ad un socio o socia.
Per coloro che avessero difficoltà ad essere presenti in sede sarà possibile partecipare nella piattaforma Zoom.
Un caro saluto
Roberto Mirasola
ISCRIZIONI ANNO SOCIALE 2023
Si ricorda ai soci che è possibile rinnovare l’iscrizione per l’anno sociale 2023, l’IBAN per il versamento della quota è
IT30N 01015 04802 00007 0730227.
Sono aperte le iscrizioni per i nuovi soci che devono compilare il modulo scaricabile dal seguente link
https://www. scuoladiculturapoliticafrances cococco.it/modulistica/
tutte le informazioni all'interno del modulo
VERSO IL 25 APRILE
Verso il 25 Aprile 2023
(di Marco Sini)
Qualche sensazione su questo 25 Aprile del 2023.
E’ il 75° anniversario di quello del 1945 che per volontà del CNL divenne “Giornata della Liberazione dal nazi-fascismo”, segnata in rosso per sempre come festa nazionale nei nostri calendari.
Sono certo che per noi sarà una giornata di robusta memoria: ricorderemo e renderemo onore di Memoria ai combattenti della Liberazione, ai circa 4.000 sardi (e sarde) che dopo l’8 settembre del 1943 hanno scelto di combattere nelle formazioni partigiane e nel ricostituito Esercito italiano di Liberazione (CiL), e ai circa 8.000 sardi (soldati, carabinieri, poliziotti e guardie di finanza) deportati come IMI nei Lager in Germania. In questi giorni negli incontri e iniziative che precedono, e che seguiranno, il 25 aprile abbiamo il dovere di ricordarli.
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Che il 25 aprile segni un nuovo inizio (di Ottavio Olita portavoce per la Sardegna di Articolo 21)
Un solo precedente: il 25 aprile 1960, il governo Tambroni, monocolore democristiano con il sostegno esterno del MSI di Giorgio Almirante. Ma la grande differenza è proprio in quel ‘sostegno esterno’. Oggi quella stessa fiamma tricolore alla base della bandiera di Fratelli d’Italia è alla guida del Paese con il sostegno di cosiddette forze centriste e liberali. In realtà un governo di estrema destra che rifiuta l’antifascismo, su cui è stata costruita la Costituzione della quale si celebra il 75esimo anniversario. Basterebbe questo a spiegare perché quest’anno la Festa della Liberazione assume un valore particolare e perché dovrà essere molto sentita e partecipata. I segnali ci sono. Sono già almeno 25 le associazioni che hanno sottoscritto l’appello dell’Associazione Partigiani.
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25 aprile 2023 (di Lidia Roversi presidente ANPI provinciale Cagliari)
Mancano meno di due settimane al 25 aprile, la Festa della Liberazione di tutta l’Italia e dei suoi alleati dal nazifascismo.
Questo 25 aprile sarà celebrato in un anno particolare, il 75° anno della nostra Costituzione e, per la prima volta, con un Governo di estrema destra, nostalgico del ventennio fascista.
Un Governo eletto con il voto democratico dei cittadini, ma la Presidente del Consiglio non riesce neppure a pronunciare la parola “antifascista” e il Presidente del Senato non perde occasione per gettare ombre sulla Resistenza stravolgendo la storia, definendo i militari del “terzo battaglione Bozen“ una banda musicale di pensionati.
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Martedì 21 marzo 2023 ore 19.00
“CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI”
“Chiamatemi ex politica, ex parlamentare, ex insegnante, ma non chiamatemi mai ex partigiana.
Perché io partigiana lo sarò per sempre.”
Così si definiva Lidia Menapace (Novara 1924-Bolzano 2020), staffetta partigiana durante la Resistenza col nome di battaglia “Bruna”. Contribuì a fondare Il Manifesto sul quale scrisse a lungo e del 2014 è il libro autobiografico Io, partigiana. La mia Resistenza.
Alla sua straordinaria figura dedicano una serata
Laboratorio28 e Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”
martedì 21 marzo
in compagnia di Monica Lanfranco e Rita Sanna.
L’iniziativa avrà luogo alle 19, nella sede del Laboratorio28,
in via Montesanto 28 a Cagliari.
L’ingresso è libero con la tessera FICC 2023 del circolo, disponibile in sede al costo di 5 euro.
Vedremo e discuteremo insieme il documentario CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI
di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, un’appassionata intervista, realizzata nel 2006, che ci permette di ripercorrere la vita, le lotte e il pensiero politico di Lidia Menapace.
IL DOCUMENTARIO
CI DICHIARIAMO NIPOTI POLITICI (Italia, 2006, 55’)
È un documentario di Monica Lanfranco e Pietro Orsatti, che nella forma classica dell’intervista racconta la vita di una figura di spicco dello scenario politico e sociale italiano dal dopoguerra ad oggi: Lidia Menapace. Femminista, partigiana, tra le fondatrici del Manifesto, senatrice dal 2006, Lidia Menapace ci riporta con la sua esperienza e con la sua pratica politica alla parte migliore delle lotte per i diritti politici, per la laicità, per l’autodeterminazione delle donne. Un documento ed una testimonianza utile per accedere alla storia del ‘900 del nostro paese con una prospettiva critica e sapiente, che aiuta a leggere anche le vicende politiche dell’oggi.
Monica Lanfranco
Giornalista professionista e formatrice su conflitto, nonviolenza e differenze di genere. Nel 1994 ha fondato il trimestrale femminista “Marea”, cura diversi blog e, dal 2008, gestisce “Altradimora”, Centro di formazione con ottica femminista. Ha pubblicato diversi testi, quali: “Parole madri. Ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno” (Marea Edizioni, 2017); “Crescere uomini-le parole dei ragazzi su sessualità, pornografia, sessismo” (Erickson, 2019); PuntoG-il femminismo al G8 di Genova (Vanda Edizioni, 2020).
Ha curato cicli di trasmissioni culturali per la Rai. Nel 2006, ha realizzato il documentario “Ci dichiariamo nipoti politici” con Pietro Orsatti e, nel 2008, ha realizzato il cortometraggio “Donne da presidio” sull’esperienza delle donne nel movimento No Dal Molin.
Rita Sanna
Socia della Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” e del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), ha insegnato nella scuola media e nei corsi di educazione degli adulti. Appassionata di storia, si occupa di laboratori sulle fonti storiche nella pratica didattica e di iniziative per la difesa dei diritti costituzionali. Con le compagne del gruppo di biografe “Storie e memoria” ha curato la raccolta di testimonianze “Intrecci di vita e di lavoro” pubblicato da LiberEtà nel 2021.
Venerdì 17 marzo 2023 ore 18.00
“Autonomia differenziata – Sanità differenziata”
Venerdì 17 marzo si terrà il secondo approfondimento dedicato all’autonomia differenziata. Sarà incentrato sul tema della sanità che, insieme a quello della scuola, trattato nel precedente Caffè politico, è di fondamentale importanza perché riguarda diritti essenziali, previsti dalla Costituzione per tutti.
Molte competenze in materia di sanità erano già state trasferite alle regioni, ma le criticità del modello regionalistico sono state evidenziate durante la pandemia, che ha messo in discussione questo tipo di organizzazione per i diversi approcci utilizzati nelle varie parti del nostro paese.
In questo Caffè politico presentiamo i dati sulla situazione attuale nella nostra regione e le differenze con altre regioni, anche se i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) avrebbero dovuto garantire quelli che erano i principi della legge 833/1978, cioè l’universalità, l’uguaglianza e l’equità, indipendentemente dal luogo di residenza, con uno sguardo su quanto potrebbe cambiare in conseguenza dell’approvazione della autonomia differenziata secondo il progetto Calderoli.
L’evento si può seguire in presenza, nella sede di via Piceno 5 a Cagliari, sul canale Youtube della Scuola, oppure su Zoom inviando una mail a scuolaculturafrancescococco@gmail.com
Venerdì 10 marzo ore 18.00
“Scuola della Costituzione e autonomia differenziata”
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco e il CIDI di Cagliari organizzano il Caffè politico “Scuola della Costituzione e autonomia differenziata” che si terrà venerdì 10 marzo.
I caffè politici sono degli incontri di discussione e approfondimento in cui invitiamo le persone presenti a fare domande, a esprimere considerazioni e perplessità, perché riteniamo che come cittadini dobbiamo essere informati e capire bene che cosa i nostri governanti ci stanno cucinando. L’ultimo piatto avvelenato è l’autonomia differenziata, la secessione dei ricchi come giustamente disse qualcuno.
Scrive il costituzionalista Gaetano Azzariti (Fatto Quotidiano, 28-12-22): ”Le richieste delle Regioni operano entro una logica di mera appropriazione delle funzioni da parte dei territori economicamente più forti. Una sostanziale “secessione dei ricchi … Un tentativo di mera appropriazione delle risorse e volontà di gestione diretta dei servizi pubblici essenziali. È in questo contesto che si rende palese il rischio di un’attuazione dell’autonomia differenziata che operi in violazione dei principi supremi della Carta. Basta qui ricordare l’articolo 5 (esplicitamente un “principio fondamentale” non derogabile), che riconosce e promuove le autonomie locali, ma a condizione che si preservi l’unità e indivisibilità della Repubblica.”
All’interno di questo quadro si pone l’autonomia differenziata con riferimento all’istruzione, della quale parleremo nel nostro incontro del 10 marzo. Scuola e istruzione, come ci ricorda il padre costituente Piero Calamandrei, facendo riferimento all’articolo 3 della Carta Costituzionale, primo presidio della Repubblica per rimuovere gli ostacoli, di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
Venerdì 24 febbraio
2° Seminario
Il mercato dell’energia in Italia e in Europa
dopo un anno di guerra in Ucraina
Partecipano:
Manuela Stochino: esperta del mercato dell’energia
Maurizio Ciotola: esperto gestione reti di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica
Fernando Codonesu: esperto politiche energetiche
Sergio Sulas: imprenditore agricolo
coordina
Franco Ventroni
diretta sul canale youtube della scuola e sulla piattaforma zoom (il link sarà inviato tramite newsletter)
di seguito l’articolo di Fernando Codonesu che tratta alcuni punti del suo intervento
Per l’autogoverno dell’energia in Sardegna
In tempi di transizione ecologica ed energetica avente come base la necessità di combattere i cambiamenti climatici in atto, considerata l’invasione della Sardegna con progetti di impianti di energia rinnovabile come quelli eolici off shore, ma anche su terra ferma come quello autorizzato vicino a Sos Enattos da parte del governo Draghi e il più recente proposto a ridosso della reggia nuragica di Barumini, così come i grandi progetti di impianti fotovoltaici a terra proposti da aziende nazionali e multinazionali su terreni agricoli anche già utilizzati ai fini dell’agricoltura e dell’allevamento, è necessario che la Sardegna intera agisca subito a tutti i livelli per creare un vasto movimento politico, culturale e sociale finalizzato all’autogoverno dell’energia.
continua a leggere l’articolo
Il comunicato stampa nella pagina dei seminari
Venerdì 17 febbraio 2023, ore 18.00
Un terremoto, due narrazioni:
Turchia e Siria 2023
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco organizza il Caffè politico
“Un terremoto, due narrazioni: Turchia e Siria 2023”
con Rosamaria Maggio, che introduce e coordina per conto della Scuola di cultura politica, e il giornalista turco Murat Cinar. Sono previsti aggiornamenti live da Mezzaluna Rossa Kurdistan, Un Ponte Per, UIKI Onlus.
Rosamaria Maggio, in un articolo dedicato al terremoto, che ha colpito vaste zone abitate, mette in evidenza le difficoltà e i problemi legati ai soccorsi: “Mentre la Turchia ha largo accesso alle risorse necessarie per affrontare l’emergenza, in quanto verso la Turchia confluiranno tutti gli aiuti umanitari occidentali, la Siria, oltre ad essere colpita dalle sanzioni economiche, è da 12 anni teatro di guerra.”
La nostra iniziativa è organizzata in collaborazione con l’ASCE ed è inserita tra gli eventi organizzati per la raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Le donazioni per Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ETS
IBAN IT53 R050 1802 8000 0001 6990 236
La scuola di cultura politica Francesco Cocco aderisce alla manifestazione del 25 febbraio indetta al coordinamento “Prepariamo la Pace”
in contemporanea con le altre manifestazioni nazionali organizzate da Europe for peace
E’ disponibile la registrazione del seminario
La Scuola di cultura politica Francesco Cocco organizza un dibattito contro la proposta Calderoli e ribadisce il NO all’autonomia differenziata, con le relazioni di
Massimo Villone, presidente del coordinamento della democrazia costituzionale e promotore della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la modifica degli articoli 116 e 117 della costituzione, (sito raggiungibile al seguente link http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/ con approfondimenti sui profili normativi dell’autonomia differenziata e federalismo)
Fernando Codonesu rievoca e attualizza l’alternativa democratica che si fonda sul pensiero meridionalista da Gramsci a Lussu con una proposta di riflessione che in un quadro unitario innesta le funzioni esclusive regionali
coordina e introduce Andrea Pubusa
interviene Alfio Desogus, promotore del Comitato sardo contro l’autonomia differenziata
i testi degli interventi e dei commenti nella pagina dedicata all’evento
Auditorium Scuola media via Piceno
ingresso da via Marche fronte via Baccaredda (cancello blu)
7 dicembre 2022
ore 17.00 – 19.00
INCONTRO DIBATTITO CON LE STUDENTESSE E LE DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE DEL CPIA 1 KARALIS
SECONDO PERIODO, SEDE SANT’ELIA
PER UNA SCUOLA CHE NON DISPERDE E NON DISPERA
Ascolto delle “Audio-lettere per Nino” alla presenza delle autrici
(studentesse del secondo periodo didattico, CPIA Karalis sede Sant’Elia)
e delle docenti del Consiglio di classe
diretta video sul canale Youtube https://youtube.com/channel/UCNavhX8TmYe0DeihXQXO2-A
e sui canali facebook del CIDI e della Scuola di cultura politica
Scuola alla ribalta, su stampa e media per le esternazioni del Ministro dell’istruzione e del merito, per i fondi destinati dal PNRR che devono essere spesi; scuola alla gogna, per le polemiche riguardanti i risultati, le manchevolezze rispetto ai compiti e le responsabilità che le sono attribuite.
“E se la scuola pubblica e democratica non fosse come chi non la conosce la descrive (solo per criticarla)?
La SCPFC affronta il tema della scuola in collaborazione con il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti. Ha scelto di parlarne cioè partendo dal punto di vista interno, sostenendo la voce di chi professionalmente vi opera e da 50 anni collabora in associazione con altri insegnanti, nel segno della democrazia e della tutela del diritto fondamentale dell’istruzione.
“Per una scuola che non disperde e non dispera”.
Proviamo a raccontare una scuola diversa con l’associazione CIDI, gli insegnanti e le insegnanti e soprattutto le studentesse del CPIA Karalis 1, mercoledì 7 Dicembre
Lettera di Europe For Peace alle Associazioni, Circoli, Comitati che hanno aderito alla Manifestazione Nazionale per la Pace del 25 novembre 2022
25 Novembre
CORTEO CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE E LA VIOLENZA DI GENERE
PIAZZA GRAMSCI – ORE 17.30 – CAGLIARI
Il concentramento è previsto per le 17.30 per riuscire a partire entro le 18.30. Per chi vuole raggiungerci in corsa, questo sarà il percorso che seguiremo, pensato per essere il più possibile accessibile anche da parte di persone con difficoltà motorie: via Sonnino – via XX Settembre – tappa in piazza Darsena – via Roma – conclusione in piazza del Carmine con lettura di interventi e abbracci.
Venerdì 11 novembre ore 18.00
“Femminismo femminismi”
verso il 25 novembre
diritti prospettive problemi
venerdì 11 novembre 2022 alle ore 18:00
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
manifestazioni il 25 novembre a Cagliari ed il 26 novembre a Roma
Con l’arrivo della destra al governo quali prospettive per i diritti delle donne e più in generale per i diritti civili? Abbiamo sentito parole come diversità, identità, tradizione usate come clave e ribaltate nei loro significati. Abbiamo timore che si vogliano rendere inefficaci leggi importanti. Ma vogliamo guardare avanti e farci sentire.
Allora condividiamo un Caffè non troppo amaro con le compagne di Non una di meno e parliamo di femminismo e femminismi, di prospettive – buone o cattive non si sa – ma anche di progetti, di iniziative, di futuro.
in sede via Piceno n° 5 a Cagliari, sulla piattaforma Zoom (il link sarà inviato con una newsletter) e sul canale youtube della scuola
l’evento è inserito nelle attività del Mese dei Diritti Umani
SUL DECRETO ANTI-RAVE L’ANPI ASSUMERÀ OGNI LEGITTIMA INIZIATIVA A TUTELA DELLA COSTITUZIONE
2 Novembre 2022
Nota della Segreteria nazionale ANPI
Crolla l’aula magna dell’Università di Cagliari
la registrazione della discussione di sabato 22 ottobre su questo evento è visualizzabile sul canale youtube della scuola
Crollo universitario del 18 ottobre: una giornata su cui riflettere (di Alessandro Chitti)
Piattaforma rivendicativa studentesca
la Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”
ha aderito alle manifestazioni
CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE
promosse da Europe for Peace e Rete Pace e Disarmo
il testo dell’intervento presentato al sit-in di Cagliari da Gabriella Lanero
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco aderisce alla piattaforma Europe for peace della rete Pace e disarmo e del Coordinamento provinciale di Cagliari Prepariamo la pace di cui sottoscrive e sostiene tutte le richieste.
E’ importante la scelta di organizzare una manifestazione cittadina che offra alle associazioni e ai gruppi della società civile l’occasione di incontrarsi e di esprimere le richieste del negoziato di pace e il rifiuto delle armi nucleari.
A chi ci rivolgiamo?
Sono diminuite le speranze che le istituzioni italiane onorino il principio costituzionale di ripudio della guerra e rappresentino la volontà pacifista che anima gran parte della società civile.
Come cittadini europei ci rivolgiamo, quindi, alla comunità sovranazionale europea, nata dopo il disastro di due guerre, che nei trattati istitutivi esprime la volontà di pace, stabilità e sicurezza, la tutela delle minoranze, il principio di non discriminazione su base nazionalistica, perché non continui a sostenere la guerra con l’invio di armi, perché si adoperi per un negoziato di pace. L’auspicio è che si costituisca un’onda di pressione, un’alleanza della società civile, formata dalle reti, i movimenti, i sindacati e tutte le forze europee progressiste e democratiche, che consenta, fra gli stati divisi da diversi interessi, il prevalere delle posizioni di chi sostiene lo stop alla guerra e la mediazione del negoziato.
L’Europa, per la sua storia e posizione geografica è ponte fra i mari e fra i continenti….
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la Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”
ha aderito alle manifestazioni
CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE
promosse da Europe for Peace e Rete Pace e Disarmo
sabato 5 novembre
manifestazione nazionale a Roma
sit-in a Cagliari ore 17.00 in piazza Garibaldi
I link rimandano ai siti con i relativi documenti e le associazioni aderenti
Comunicato della Scuola di cultura politica “Francesco Cocco”
Comunicato del Coordinamento Provinciale di Cagliari di “Prepariamo la Pace“
28 ottobre 1922 Marcia su Roma
Archivio di Stato di Cagliari “Processo alla marcia. 1922-2022 – A cent’anni dalla marcia su Roma” I tanti approcci alla “marcia”. Un possibile dialogo tra competenze” (di Rita Sanna)
Il 28 ottobre 2022 si è svolta la bella iniziativa dell’Archivio di Stato di Cagliari “Processo alla marcia. 1922-2022 – A cent’anni dalla marcia su Roma””I tanti approcci alla “marcia”. Un possibile dialogo tra competenze”, interessante serata di discussione e confronto aperta anche al pubblico presente, corredata da una rassegna documentaria a tema.
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Il fascismo e la lunga coda di paglia dei liberali italiani (di Gianni Fresu da democraziaoggi.it)
Il fascismo rappresenta un grande buco nero per la civiltà europea, nel nostro caso, la contraddizione nazionale rispetto alla quale i liberali italiani non riescono a nascondere la propria lunghissima coda di paglia. Per questa ragione Croce definì il fascismo una crisi morale europea senza alcuna radice sociale (borghesia) o politica (liberalismo) riconducibile al suo album di famiglia e, oggi, i suoi discendenti, anziché studiare le responsabilità endogene….
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Introduzione alla giornata di studi su “Emilio Lussu e la marcia su Roma” organizzato il giorno 28 Ottobre 2022 presso l’Istituto Pietro Martini di Cagliari (di Lorella Villa)
Il centenario della marcia su Roma rappresenta per il nostro Paese una ricorrenza da ricordare in modo diverso dai tanti avvenimenti che ricorrono nel calendario della Repubblica, a cadenza fissa o occasionale.
È un centenario potremmo dire “da maneggiare con cura”: non è un evento da celebrare ma non si può dimenticare.
Come affrontarlo nella scuola pubblica?…
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28 ottobre 1922: rileggere e studiare Lussu per capire e imparare (di Ottavio Olita da articolo21.org)
Una mostruosità politico-istituzionale fu all’origine dell’avvento del fascismo. Per capirlo basta rileggere alcune pagine di “Marcia su Roma e dintorni” di Emilio Lussu, ristampato di recente da Einaudi nella collana ET scrittori: il costo è talmente accessibile – 11 euro – che dovrebbe circolare in tutte le scuole, in tutte le case. Anche per capire il presente. Mi son preso la briga di sintetizzare alcune pagine di questo gioiello narrativo…
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Crolla l’aula magna dell’Università di Cagliari.
Apprendiamo dalla stampa che le lezioni erano terminate poche ore prima ed era vuota. Poteva essere una strage di proporzioni immani.
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, Il manifesto sardo e Resistenza Civile organizzano un confronto pubblico
Sabato 22 ottobre 2022 alle ore 17.00
a Cagliari nella sede della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco in Via Piceno 5.
Introduce Roberto Mirasola presidente della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco,
coordina Roberto Loddo del Manifesto sardo
partecipano
Simona Fanzecco, segretaria generale della Cgil di Cagliari;
Bianca Pili attivista di Fridays For Future di Cagliari
Alessandro Ghinami di Reset UniCa.
L’evento sarà trasmesso in diretta YouTube e Facebook dalle pagine della Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco, del Manifesto sardo e di Resistenza Civile, oltre che sulla piattaforma Zoom della Scuola di cultura politica (il link sarà inviato mediante newsletter)
Venerdì 14 ottobre ore 18.00
“Leggere Lolita non basta”
Testimonianze su Teheran
La morte di Masha Amini, la 22enne arrestata lo scorso 13 settembre dalla polizia morale per l’uso scorretto del velo e morta tre giorni dopo, per le conseguenze del pestaggio a cui era stata sottoposta dalle forze dell’ordine ha acceso una protesta che si sta estendendo a macchia d’olio, milioni di persone a prescindere dal loro sesso, dalla loro età, dalla religione professata, dalla loro provenienza partecipano in maniera solidale alle proteste e seguendo l’esempio delle ragazze iraniane che, in segno di denuncia, si tagliano i capelli pubblicamente, hanno deciso di fare altrettanto.
Mentre il Presidente iraniano Ebrahim Raisi ha dichiarato che la morte di Mahsa Amini sarà oggetto di indagine ma al contempo annuncia una dura repressione contro le proteste, gli iraniani chiedono invece un Paese libero dal dogmatismo religioso e politico in cui prevalgano la dignità umana e la giustizia e dove tutti possano godere di una società equa e non discriminatoria.
La Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco con Alessia Tortolini ricercatrice in geopolitica all’Università di Pisa e Matteo Meloni giornalista organizza un incontro dibattito a sostegno della lotta per i diritti umani e le libertà individuali
venerdì 14 ottobre 2022 alle ore 18:00
in sede via Piceno n° 5 a Cagliari, sulla piattaforma Zoom (il link sarà inviato con una newsletter) e sul canale youtube della scuola
nella pagina degli articoli un contributo di Alessia Tortolini su istituzioni, ideologia, politica della Repubblica Islamica ed una analisi storica delle proteste in Iran
Dopo il 25 settembre….
opinioni a confronto
tutti i contributi nella pagina degli articoli recenti
venerdì 30 settembre Analisi del voto
Si può partecipare in presenza oppure 𝐨𝐧𝐥𝐢𝐧𝐞 sulla 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐳𝐨𝐨𝐦
L’evento sarà trasmesso in diretta e in differita sul canale Youtube della Scuola.
Per partecipare occorre inviare una mail a: scuolaculturafrancescococco@gmail.com
In vista delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, la Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco organizza un incontro con i candidati
Intervengono:
Mauro Congia, Movimento Cinque stelle
Giovanni Fancello, Unione Popolare
Andrea Frailis, Partito Democratico
Francesca Ghirra, Verdi/Sinistra Italiana.
la registrazione è visualizzabile nel sito Youtube della scuola
Rosatellum: come funziona la legge elettorale per il voto?
In vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre, da più parti si è sollevata l’esigenza di conoscere i meccanismi di voto del Rosatellum.
Un terzo dei seggi di Camera e Senato è assegnato con il sistema maggioritario (vince chi ha un solo voto in più) mentre i restanti 2/3 con il sistema proporzionale. I partiti che fanno parte di una coalizione e che prendono tra l’1 e il 3% riversano i loro voti, proporzionalmente, alle altre liste della stessa coalizione che hanno superato il 3%. Cosa comporta tutto questo nelle scelte di voto?
Quali sono le soglie di sbarramento per le singole liste e quali per le coalizioni?
Martedì 6 settembre alle ore 18,30 nella sede di via Piceno 5 con Gianni Pisanu e Tonino Dessì
la registrazione è visualizzabile nel sito Youtube della scuola
La Segreteria nazionale ANPI
“Esprimiamo preoccupazione per le parole del Ministro Guerini”
7 Maggio 2022 – Nota della Segreteria nazionale ANPI a seguito dell’audizione del Ministro della Difesa nelle commissioni riunite di Camera e Senato
L’ammissione dell’invio in Ucraina di dispositivi militari, sia pur a cortissimo raggio, in grado di colpire postazioni in territorio russo contraddice l’auspicio di concrete e urgenti iniziative di negoziato condotto dall’UE che oramai da più parti e sempre più frequentemente viene manifestato. L’annunciato invio di nostri soldati sotto l’egida della NATO in Ungheria e Bulgaria è un elemento di ulteriore preoccupazione e di accrescimento della tensione internazionale. Il ministro Guerini ha altresì comunicato che la dottrina militare russa prevede l’utilizzo di armi nucleari seppure abbia aggiunto: “Credo che sia prevedibile che non vengano utilizzate”. Tutto ciò conferma l’inquietante escalation in corso la cui prima vittima è il popolo ucraino, e porta ad un accrescimento dei pericoli per la sicurezza nazionale del nostro Paese, oltre che per la pace nel mondo. È sempre più indifferibile una seria iniziativa contro la guerra ed un’ampia mobilitazione popolare con questo obiettivo. L’ANPI è impegnata in tal senso.
Invito al dibattito
di Roberto Mirasola
presidente della Scuola di cultura politica Francesco Cocco
L’invasione russa in Ucraina ha da subito creato sconcerto in un’opinione pubblica europea non più abituata a vedere una guerra nel suo territorio. I primi giorni in particolare sono stati drammatici, l’entità delle operazioni militari su vasta scala ha sorpreso tutti. In quei giorni sono emerse diverse visioni. Vi era chi vedeva nell’avanzamento a est della Nato una causa dell’offensiva russa e chi condannava l’invasione come qualcosa di inaccettabile nel XXI secolo. Piano piano si è arrivati ad una unanime condanna della condotta russa, ma le divisioni sono rimaste, anzi si sono accentuate sull’opportunità o meno di fornire armi agli ucraini.
Viste le polemiche e il ruolo svolto dalla stampa nazionale, più impegnata a spaventare gli utenti o a schierarsi, piuttosto che a fare analisi capaci di spiegare le motivazioni del conflitto e le possibilità di negoziare la pace, ci siamo interrogati, come Scuola, e abbiamo scelto la via per noi più congeniale, quella di ospitare nel nostro sito web punti di vista anche tra loro differenti ma caratterizzati da autorevolezza e capacità di analisi. Insomma, abbiamo provato a favorire il dibattito. Siamo convinti che solo il dibattito franco, caratterizzato da rigore e onestà intellettuale, possa contribuire a migliorare la comprensione di fatti e circostanze. Opinioni, che riteniamo possano essere un arricchimento della cultura pacifista e di sinistra alla quale fortemente e convintamente apparteniamo. Il confronto è per noi linfa vitale, non ci spaventa, anzi proviamo ad alimentarlo. Purtroppo, ci si sta abituando a confronti che danno vita a tifoserie, con offese, battute di cattivo gusto e via dicendo, ma vogliamo che questo modo di operare resti per noi estraneo.
Veniamo tutti dalla difesa della Costituzione e nella Costituzione ci siamo sempre riconosciuti. Questo è orgogliosamente il nostro campo di appartenenza.
Invitiamo tutti al dibattito nello spirito costruttivo della pace e della democrazia.
Cessate il fuoco immediato, composizione pacifica della controversia tra Russia e Ucraina
petizione su Change.org
La Scuola di cultura politica “Francesco Cocco” di Cagliari invita quanti hanno a cuore la pace a sottoscrivere un appellorivolto a Putin, a Zelensky e a quanti altri Capi di Stato e autorità convolte e interessate, per il cessate il fuoco immediato,per la composizione pacifica della controversia internazionale e per la costruzione di un sistema di accordi e garanzie internazionali per la pace e la sicurezza
Cessate il fuoco immediato, composizione pacifica della controversia tra Russia e Ucraina
da Andrea Pubusa (Democraziaoggi)
Decimomannu, migliaia in marcia per la pace in Ucraina
Manifestanti decisamente fuori dal coro: “Di fronte al perdurare della guerra e all’attuale clima di grave tensione internazionale esprimiamo la nostra contrarietà assoluta alle operazioni belliche e all’uso delle armi fra i popoli e chiediamo l’immediata cessazione dei bombardamenti”.
Corteo pacifista e pacifico, con tanto cartelli, striscioni, slogans e cori; infondati i timori, inutile e ingiustificato l’imponente schieramento di forze dell’ordine. Non poteva mancare la richiesta di riconversione della RWM di Domusnovas, oggetto permanente della lotta dei pacifisti sardi. “Non vogliamo che sul suolo sardo vengano prodotti micidiali ordigni che vengono poi usati per massacrare le popolazioni civili qua e là nel mondo. Accogliamo i profughi e le profughe che vengono dall’Ucraina come fratelli e sorelle e allo stesso modo accogliamo chi fugge da ogni guerra, senza distinzioni. Esprimiamo solidarietà e aiuto a chi in Russia e in Ucraina lotta per la pace e si rifiuta di partecipare a questo massacro e per questo subisce la repressione dei rispettivi regimi. Come loro anche noi rifiutiamo qualunque arruolamento e partecipazione alla guerra”.
“La guerra parte da qui”, gridano i manifestanti di fronte all’aeroporto militare di Decimomannu, ex base Nato, che il coordinamento provinciale di Cagliari Prepariamo la Pace A Foras-Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna ha scelto come destinazione finale di una marcia partita dalla stazione ferroviaria, con gente arrivata da diversi paesi e molti giovani. Nessuno meglio dei sardi capisce gli orrori delle guerre, sempre subite e mai promosse dagli abitanti dell’isola.ibus leo.
da Filippo Lunesu
(Movimento Nonviolento Sardegna)
Marcia Popolare contro la Guerra
Di fronte all’orrore della guerra in Ucraina, sanguinosa e spietata come tutte le guerre, siamo chiamati a mobilitarci per il raggiungimento della pace tra i popoli. Sappiamo che questa guerra, scatenata materialmente da Putin, è il risultato di decenni di riarmo e di tensioni tra NATO E Russia e delle mire economiche e di predominio politico degli Stati Uniti e della Russia.
Come nonviolenti ribadiamo la nostra neutralità attiva e il nostro rifiuto di ogni guerra.
Chiediamo solidarietà e aiuto per le vittime civili dei bombardamenti, ma anche per i pacifisti russi ingiustamente arrestati e per gli obiettori di coscienza ucraini perseguiti dal potere militare.
Diciamo No all’invio di armamenti all’Ucraina, perché aggravano la situazione sul campo e rendono più sanguinoso lo scontro, in una escalation sempre più pericolosa.
Diciamo No a sanzioni indiscriminate alla Russia, perché ricadendo sull’intera popolazione colpiscono le fasce più deboli e fragili, senza però disturbare i ricchi oligarchi.
Partendo dal nostro disarmo interiore, ci poniamo l’obiettivo di un reale disarmo mondiale, cominciando dalla distruzione dei missili a testata atomica (con l’adesione al Trattato ONU per la proibizione delle armi nucleari), per destinare le risorse sperperate in armamenti alla cura delle persone e dell’ambiente, all’educazione e alla cultura, alla creazione di relazioni di pace e di collaborazione fra i popoli. Per questo dobbiamo spezzare la catena che lega il profitto alle armi e le armi alla guerra. A cominciare dal suolo sardo, oggi palestra di preparazione delle guerre, che vogliamo libero dal terribile peso delle servitù militari e dalla fabbrica di ordigni di morte RWM.
I conflitti vanno affrontati con il confronto costruttivo, con la mediazione sincera, non certo con la falsa cultura del nemico e con l’aumento della spesa militare! Se vogliamo che ci sia ancora un futuro per le nuove generazioni e per il nostro martoriato pianeta:
BASTA GUERRE! BASTA ARMI! BASTA ALLA PREDAZIONE DELLA TERRA!
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