A Guspini, suo paese natale, venerdì scorso è stato ricordato Francesco Cocco. L’iniziativa è stata presa dall’Ass. minatori, e questo già ci dice molto del legame che i lavoratori avevano con Francesco, che era anche iscritto all’Associazione. Francesco era un gramsciano convinto, uno studioso profondo del fondatore del partito comunista, e dunque era un intellettuale organico, si considerava parte della classe operaia in mezzo alla quale era nato e vissuto da ragazzo. E di questo legame hanno dato testimonianza i minatori presenti, i quali hanno ricordato come Francesco seguisse costantemente le loro vicende non solo quando fu consigliere regionale. E non è un caso se in un bell’articolo sugli studi di Gramsci al Dettori di Cagliari, Francesco dà rilievo alla visita scolastica di Nino a Montevecchio, il suo interesse per la condizione dei lavoratori, per le loro lotte. Gramsci conobbe gli operai in Sardegna, anche se poi fece quel che fece a contatto coi lavoratori di Torino.
Francesco invitava minatori di Guspini a casa sua per parlare con loro della miniera, della sua crisi e nel 2010 a Montevecchio tenne una relazione magistrale sulla storia e le vicende del bacino, dando risalto alla combattività, alle battaglie in difesa della salute minata dalla silicosi. In scritti appassionati Francesco ha ricordato il medico Cesare Loi e il farmacista Pio Piras, socialisti di Guspini a cavallo dei due secoli, animatori della lotta per la salute in miniera, il primo fece una minuziosa relazione alla Commissione parlamentare d’inchiesta, istituita in quegli anni. E Francesco quel documento prezioso lo ha ripescato e fatto conoscere in appendice a vari suoi scritti sulla condizione operaia a Montevecchio.
Francesco è stato anche il promotore della legge per la tutela e la valorizzazione dell’archeologia industriale. Ricordo, perchè, al seguito di Francesco, ne fui firmatario anch’io in Consiglio regionale, il tema era così nuovo da essere quasi irriso da molti consiglieri tant’è che la prima volta fu battuto in aula e solo nella legislatura successiva, all’inizio degli anni ‘90, fu ripresentato e approvato.
Questa sua intensa azione culturale in politica ha indotto i fondatori della Scuola di cultura politica di Cagliari a intestarla a Francesco Cocco; è stata un scelta naturale, unanime, senza discussione. Francesco, dopo il suo ritiro dalla politica partitica, ha continuato con l’ANPI, il CIDI e con i comitati a fare relazioni nelle scuole, si è battuto contro la legge statutaria di Soru, facendo valere la sua competenza costituzionale per riaffermare una visione democratica e partecipata delle istituzioni, è stato protagonista contro la schiforma costituzionale di Renzi, e il suo prestigio presso il popolo della sinistra ha contribuito a farci raggiungere in Sardegna la più alta percentuale dei NO in Italia.
Francesco ha scritto molto ma non ha pubblicato libri. Per questo la Scuola di cultura politica si è proposta di raccogliere i suoi preziosi scritti in un volume. E la proposta di Andrea Pubusa a Guspini ha raccolto l’adesione di Tore Cherchi, presidente dell’Ass. Berlinguer.
A Guspini si è poi ricordata la grande generosità di Francesco, che ha lasciato all’ERSU una somma consistente da devolvere in borse di studio a studenti meritevoli, il finanziamento per anni di una importante rivista culturale regionale e la costituzione di un’associazione d’impegno culturale e politico “Nuovo impegno”‘, sull’esempio di Ichnusa, la rivista di Antonio Pigliaru di cui fu allievo e collaboratore.
Anna Maria Pisano, la sua amata compagna, ha emozionato i presenti ricordando gli aspetti umani dell’uomo, confermando una unanime convinzione: chi ha conosciuto Francesco, non poteva non volergli bene.
Francesco Cocco ricordato a Guspini. Proposta la raccolta dei suoi scritti (di Andrea Pubusa)
A Guspini, suo paese natale, venerdì scorso è stato ricordato Francesco Cocco. L’iniziativa è stata presa dall’Ass. minatori, e questo già ci dice molto del legame che i lavoratori avevano con Francesco, che era anche iscritto all’Associazione. Francesco era un gramsciano convinto, uno studioso profondo del fondatore del partito comunista, e dunque era un intellettuale organico, si considerava parte della classe operaia in mezzo alla quale era nato e vissuto da ragazzo. E di questo legame hanno dato testimonianza i minatori presenti, i quali hanno ricordato come Francesco seguisse costantemente le loro vicende non solo quando fu consigliere regionale. E non è un caso se in un bell’articolo sugli studi di Gramsci al Dettori di Cagliari, Francesco dà rilievo alla visita scolastica di Nino a Montevecchio, il suo interesse per la condizione dei lavoratori, per le loro lotte. Gramsci conobbe gli operai in Sardegna, anche se poi fece quel che fece a contatto coi lavoratori di Torino.
Francesco invitava minatori di Guspini a casa sua per parlare con loro della miniera, della sua crisi e nel 2010 a Montevecchio tenne una relazione magistrale sulla storia e le vicende del bacino, dando risalto alla combattività, alle battaglie in difesa della salute minata dalla silicosi. In scritti appassionati Francesco ha ricordato il medico Cesare Loi e il farmacista Pio Piras, socialisti di Guspini a cavallo dei due secoli, animatori della lotta per la salute in miniera, il primo fece una minuziosa relazione alla Commissione parlamentare d’inchiesta, istituita in quegli anni. E Francesco quel documento prezioso lo ha ripescato e fatto conoscere in appendice a vari suoi scritti sulla condizione operaia a Montevecchio.
Francesco è stato anche il promotore della legge per la tutela e la valorizzazione dell’archeologia industriale. Ricordo, perchè, al seguito di Francesco, ne fui firmatario anch’io in Consiglio regionale, il tema era così nuovo da essere quasi irriso da molti consiglieri tant’è che la prima volta fu battuto in aula e solo nella legislatura successiva, all’inizio degli anni ‘90, fu ripresentato e approvato.
Questa sua intensa azione culturale in politica ha indotto i fondatori della Scuola di cultura politica di Cagliari a intestarla a Francesco Cocco; è stata un scelta naturale, unanime, senza discussione. Francesco, dopo il suo ritiro dalla politica partitica, ha continuato con l’ANPI, il CIDI e con i comitati a fare relazioni nelle scuole, si è battuto contro la legge statutaria di Soru, facendo valere la sua competenza costituzionale per riaffermare una visione democratica e partecipata delle istituzioni, è stato protagonista contro la schiforma costituzionale di Renzi, e il suo prestigio presso il popolo della sinistra ha contribuito a farci raggiungere in Sardegna la più alta percentuale dei NO in Italia.
Francesco ha scritto molto ma non ha pubblicato libri. Per questo la Scuola di cultura politica si è proposta di raccogliere i suoi preziosi scritti in un volume. E la proposta di Andrea Pubusa a Guspini ha raccolto l’adesione di Tore Cherchi, presidente dell’Ass. Berlinguer.
A Guspini si è poi ricordata la grande generosità di Francesco, che ha lasciato all’ERSU una somma consistente da devolvere in borse di studio a studenti meritevoli, il finanziamento per anni di una importante rivista culturale regionale e la costituzione di un’associazione d’impegno culturale e politico “Nuovo impegno”‘, sull’esempio di Ichnusa, la rivista di Antonio Pigliaru di cui fu allievo e collaboratore.
Anna Maria Pisano, la sua amata compagna, ha emozionato i presenti ricordando gli aspetti umani dell’uomo, confermando una unanime convinzione: chi ha conosciuto Francesco, non poteva non volergli bene.
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Redazione Scuola